Il legislatore nel 1927 era propenso a liquidare gli usi civici mediante un meccanismo di affrancazione per passare a quello della piena proprietà individuale.

È tuttavia rimasto al Commissariato agli usi civici, a fianco dell’affrancazione degli usi civici minori, quello dell’indicazione dei terreni su quali l’uso civico costituisce una vera proprietà collettiva: sia quelli per uso esclusivo di pascolo e legnatico sia di quelli utilizzabili anche per culture agrarie ed anche sdemaniazzabili